Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 9 febbraio 2009 «Se l’Unione per il Trentino voleva promuovere un incontro elettorale super partes, avrebbe dovuto invitare tutti e quattro i candidati alle primarie: Andreatta, Bortolotti, Pompermaier e Chiariello. Organizzare un confronto solo tra Andreatta e Bortolotti è stato un errore che depotenzia il significato democratico delle primarie». Marco Boato, presidente dei Verdi del Trentino, non ha gradito l’iniziativa dell’Upt di sabato scorso con il «faccia a faccia» tra Claudio Bortolotti e Alessandro Andreatta, visto che i candidati delle primarie sono quattro. «Noi - spiega Boato - come Verdi abbiamo condiviso tutti la candidatura dell’assessore comunale Aldo Pompermaier, ma questo non vuol dire che consideriamo Pompermaier un candidato dei Verdi. Infatti, nei manifesti elettorali non ci sarà il simbolo del Sole che ride. Pensiamo infatti che essendo primarie di coalizione ogni candidato debba puntare ai voti di tutti i potenziali elettori della coalizione, non il candidato dei Verdi quelli dei Verdi, quello del Pd i voti degli elettori del Pd». «Questo non toglie - prosegue l’ex deputato - che i partiti possano dare una loro indicazione visto che in base all’articolo 49 della Costituzione i partiti servono proprio a questo: essere strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica. Quello che invece ritengo sia una mancanza di rispetto assoluta verso i cittadini è la dichiarazione fatta sia da Bortolotti che da Andreatta per cui se non vincono le primarie non si candideranno alle elezioni comunali». Boato si chiede, in particolare nel caso di Bortolotti, perché «la coalizione va bene per essere sostenuto come candidato sindaco alle primarie, ma poi, se perde nessuna delle liste va più bene». |
MARCO BOATO
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